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AudioguíaVia Arpi: Storie e Memorie

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2 Paradas del tour

  1. Resumen de audiotour
  2. Resumen de audiotour

    Fulcro della città, mediatrice di relazioni, spazio del potere, luogo della cura del corpo e dell’anima: ben più di un’infrastruttura, via Arpi è il luogo delle memorie di Foggia. Anzi, è l’identità stessa di Foggia!

    Un’identità che, da un lato, rivendica il proprio legame con l’antica città daunia e poi romana di Arpi, distante solo pochi chilometri dal centro foggiano; dall’altro, trova le sue prime attestazioni storiche a partire dalla fine dell’anno Mille, quando il casale di Foggia, poco più di un villaggio di campagna, iniziò a svilupparsi intorno alla Chiesa di Santa Maria (l’attuale Cattedrale) e lungo il tracciato di questa strada.

    D’altra parte, proprio via Arpi ha visto crescere Foggia nel corso dei secoli: da casale a castrum,  quindi a città sino a diventare, al tempo di Federico II, sedes imperialis, tra le sedi più frequentate dal sovrano e dalla sua corte.  Qui Federico II volle edificare una delle sue residenze e qui confluirono e si raccolsero cortigiani, intellettuali, maestranze, artigiani, scultori ma anche “forestieri” e commercianti, attratti dalla ricchezza e dalla vivacità della capitale del Regno.

    Direttrice centrale del nucleo originario della città, via Arpi è rimasta tale anche nelle rimodulazioni urbanistiche di età angioina e aragonese, come racconta la successione di palazzi nobiliari, chiese e monasteri che furono edificati fiancheggiando la via e le cui strutture sono tuttora visibili. La vitalità della strada non fu compromessa dalle distruzioni del terribile terremoto del 1731, dall’espansione ottocentesca, che pur favorì l’emergere di nuovi quartieri e poli di attrazione, e neanche dalle rovine dei bombardamenti del 1943. Via Arpi continuò ad essere il “quartiere” dei forestieri, l’arteria dei commerci, la “strada mercantile”, la “via degli orafi”, l’approdo per infermi, orfani e indigenti che trovavano accoglienza e assistenza negli ospedali allestiti nei pressi di Porta Piccola.

    Ma via Arpi è anche testimone della vocazione della città e della sua comunità alla cultura e all’arte. Sin dagli inizi del Novecento, i locali dell’ex Monastero di San Gaetano e di Palazzo Arpi presso Porta Grande (meglio nota come I tre archi) ospitano le sedi del Conservatorio Musicale Umberto Giordano, del Museo e della Pinacoteca Comunali. Tra il 2000 e il 2012, invece, l’Università di Foggia, in sinergia con gli Enti Locali, ha promosso e sostenuto la riqualificazione e la rifunzionalizzazione dei fabbricati un tempo occupati  dagli Ospedali Riuniti Vittorio Emanuele II e Umberto I. La presenza del Dipartimento di Studi Umanistici, con la sua biblioteca, nei locali di un monumentale complesso architettonico, sottratto all’abbandono e al degrado, testimonia come sia possibile invertire la rotta verso modelli di sviluppo della città più sostenibili, più attenti alla crescita culturale e civile dei cittadini, più consapevoli del valore della propria identità storica.

    Questa audioguida, pensata per accompagnarti alla scoperta delle storie che via Arpi ha da raccontare, è l’esito di un’attività laboratoriale svolta nell’ambito degli insegnamenti di Archeologia Pubblica (Corso di Laurea Triennale in “Patrimonio e Turismo Culturale”) e di Educazione al Patrimonio Culturale (Corso di Laurea Triennale in “Scienze dell’Educazione e della Formazione”) dell’Università di Foggia. Il progetto è stato curato dal prof. Roberto Goffredo. I contributi descrittivi sono stati elaborati dagli allievi: Francesca Borgia; Erika Maria Buonpensiero; Miriana Catignano; Vincenzo Danese; Eliana Di Letizia; Giovanni Pio Di Meo; Emilia Di Teo; Andrea Mancini; Emanuele Palmieri; Antonella Potito; Mirella Preziuso; Pasquale Salvemini; Sarah Scisciolo; Antonia Saragnese; Alessandra Stante; Maria Caterina Valente; Lorena Vasciarelli. Il progetto multimediale è di Giovanni Pio Di Meo.

     

     

  3. 1 I Tre Archi e le Porte di Foggia
  4. 2 Palazzo Arpi
  5. 3 Portale del Palazzo di Federico II
  6. 4 Conservatorio Musicale Umberto Giordano
  7. 5 Pozzo Rotondo
  8. 6 Palazzo del Tribunale della Regia Dogana
  9. 7 Palazzo Barone
  10. 8 Palazzo Marzano
  11. 9 Ex Monastero dell'Annunziata - Scuola "Giovanni Pascoli"
  12. 10 Chiesa dell'Annunziata
  13. 11 Cattedrale della Beata Maria Vergine Assunta in Cielo
  14. 12 Campanile della Cattedrale
  1. Resumen de audiotour

    Fulcro della città, mediatrice di relazioni, spazio del potere, luogo della cura del corpo e dell’anima: ben più di un’infrastruttura, via Arpi è il luogo delle memorie di Foggia. Anzi, è l’identità stessa di Foggia!

    Un’identità che, da un lato, rivendica il proprio legame con l’antica città daunia e poi romana di Arpi, distante solo pochi chilometri dal centro foggiano; dall’altro, trova le sue prime attestazioni storiche a partire dalla fine dell’anno Mille, quando il casale di Foggia, poco più di un villaggio di campagna, iniziò a svilupparsi intorno alla Chiesa di Santa Maria (l’attuale Cattedrale) e lungo il tracciato di questa strada.

    D’altra parte, proprio via Arpi ha visto crescere Foggia nel corso dei secoli: da casale a castrum,  quindi a città sino a diventare, al tempo di Federico II, sedes imperialis, tra le sedi più frequentate dal sovrano e dalla sua corte.  Qui Federico II volle edificare una delle sue residenze e qui confluirono e si raccolsero cortigiani, intellettuali, maestranze, artigiani, scultori ma anche “forestieri” e commercianti, attratti dalla ricchezza e dalla vivacità della capitale del Regno.

    Direttrice centrale del nucleo originario della città, via Arpi è rimasta tale anche nelle rimodulazioni urbanistiche di età angioina e aragonese, come racconta la successione di palazzi nobiliari, chiese e monasteri che furono edificati fiancheggiando la via e le cui strutture sono tuttora visibili. La vitalità della strada non fu compromessa dalle distruzioni del terribile terremoto del 1731, dall’espansione ottocentesca, che pur favorì l’emergere di nuovi quartieri e poli di attrazione, e neanche dalle rovine dei bombardamenti del 1943. Via Arpi continuò ad essere il “quartiere” dei forestieri, l’arteria dei commerci, la “strada mercantile”, la “via degli orafi”, l’approdo per infermi, orfani e indigenti che trovavano accoglienza e assistenza negli ospedali allestiti nei pressi di Porta Piccola.

    Ma via Arpi è anche testimone della vocazione della città e della sua comunità alla cultura e all’arte. Sin dagli inizi del Novecento, i locali dell’ex Monastero di San Gaetano e di Palazzo Arpi presso Porta Grande (meglio nota come I tre archi) ospitano le sedi del Conservatorio Musicale Umberto Giordano, del Museo e della Pinacoteca Comunali. Tra il 2000 e il 2012, invece, l’Università di Foggia, in sinergia con gli Enti Locali, ha promosso e sostenuto la riqualificazione e la rifunzionalizzazione dei fabbricati un tempo occupati  dagli Ospedali Riuniti Vittorio Emanuele II e Umberto I. La presenza del Dipartimento di Studi Umanistici, con la sua biblioteca, nei locali di un monumentale complesso architettonico, sottratto all’abbandono e al degrado, testimonia come sia possibile invertire la rotta verso modelli di sviluppo della città più sostenibili, più attenti alla crescita culturale e civile dei cittadini, più consapevoli del valore della propria identità storica.

    Questa audioguida, pensata per accompagnarti alla scoperta delle storie che via Arpi ha da raccontare, è l’esito di un’attività laboratoriale svolta nell’ambito degli insegnamenti di Archeologia Pubblica (Corso di Laurea Triennale in “Patrimonio e Turismo Culturale”) e di Educazione al Patrimonio Culturale (Corso di Laurea Triennale in “Scienze dell’Educazione e della Formazione”) dell’Università di Foggia. Il progetto è stato curato dal prof. Roberto Goffredo. I contributi descrittivi sono stati elaborati dagli allievi: Francesca Borgia; Erika Maria Buonpensiero; Miriana Catignano; Vincenzo Danese; Eliana Di Letizia; Giovanni Pio Di Meo; Emilia Di Teo; Andrea Mancini; Emanuele Palmieri; Antonella Potito; Mirella Preziuso; Pasquale Salvemini; Sarah Scisciolo; Antonia Saragnese; Alessandra Stante; Maria Caterina Valente; Lorena Vasciarelli. Il progetto multimediale è di Giovanni Pio Di Meo.

     

     

Reseñas

2 reseñas

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  • Francesca

    5 out of 5 rating 09-26-2021

    Alla riscoperta del centro storico di Foggia.Grazie alla vostra preparazione per rivalutare la città di Foggia prediletta da Federico Secondo.

  • Rita

    5 out of 5 rating 09-26-2021

    Viaggio affascinante alla scoperta di Foggia e dei suoi monumenti pieni di storia e tradizioni, grazie agli studenti dell'Università di Foggia per la disponibilità e le conoscenze trasmesse